Così come l'anno scorso, anche quest'anno la Festa Medievale è finita e non resta che rivederci l'anno prossimo.
Diciamo grazie ai commercianti che hanno ancora una volta finanziata la festa con oltre 5000 euro e ai volontari della Pro Loco per l'immenso sforzo organizzativo.
Ad occhio e croce, tenuto conto della massiccia presenza di gruppi locali, direi che la festa è costata meno di 8000 euro; quindi considerando i 5000 euro offerti dai commercianti, 1500 euro ricavati dalla lotteria, l'immenso sforzo economico dell'Amministrazione Comunale quantificato in 1000 euro (o max 2000), il guadagno dalla vendita di panini e bibite quantificati, in relazione a non più di 3500 persone presenti complessivamente nelle due serate, in almeno 3500 euro, possiamo affermare che l'anno prossimo si potrà contare con un attivo di almeno 2000 euro. La mia è una stastica di massima, ma non penso di discostarmi troppo dalla realtà, ma ben vengano correzioni e suggerimenti.
Prima di continuare ritengo che si debba ancora fare un applauso agli organizzatori, ringraziarli per il lavoro svolto senza retribuizione e invitarli a fare sempre meglio!
Però, come sempre, ora tutto tace. Purtroppo questo silenzio è impressionante e lascia spazio a tante fantasiose ideee. Ora, come nel 2010, tutta tace; tutto tace per un anno circa; poi in primavera il rivesglio con il grido "Alle pulizie" e con le solite manifestazioni di "affetto" nei confronti di chi non partecipa, poi la raccolta dei finanziamenti per la nuova festa. E così di anno in anno fino a quando il castello non sarà più visibile e il borgo distrutto e cementificato con l'aggiunta di belle pale eoliche per produrre un po' di energia.
Così sarà nel 2100 e tutti noi, ancora ben vivi e vegeti, a commentare a bocca aperta: << Dov'è finito il nostro borgo medievale?>>
Per questo motivo vi invito, ancora una volta, a pensare e progettare il cambiamento, partendo da quanto di buono è già stato fatto; io credo che solo un drastico cambiamento può fare diventare il nostro borgo medievale un polo turistico per almeno 4 mesi all'anno.
Per farlo vi è bisogno di gente capace e soprattutto di gente cosciente dei propri limiti, vi è bisogno dell'impegno fondamentale dell'Amministrazione Comunale, vi è bisogno di tutti i volontari che fino ad ora hanno gestito la festa, perchè la base da cui partire è il loro lavoro e i primi attori sono proprio i volontari che con il loro impegno hanno raggiunto la IX edizione della festa. L'esperienza dei volontari è insostituibile, così come quella di uno scenografo di grande esperienza (un aiuto regista), di un architetto del livello di Renzo Piano, di un esperto di marketing (economista di grande esperienza), di un esperto del settore turistico per far arrivare turisti da più parti d'Italia e del mondo; occorrono almeno 5 anni per un progetto di tal genere, occorrono i finanziamenti dei privati e della comunità europea. Non siamo tenuti a imbarcarci in una tale impresa, è solo una questione di scelta: aspettare l'arrivo delle pale eoliche al posto del castello, o cercare di trasformarlo nella nostra industria turistica.
I capitali dei privati possono arrivare solo se è possibile investire, ossia guadagnare, altrimenti bisogna rassegnarsi ai 50, 100 euro offerti dai commercianti per il piacere che loro stessi hanno di partecipare alla festa e non già come un costo di un investimento pubblicitario. Si può lavorare sul borgo solo se si ha la possibilità di guadagnare, altrimenti bisogna limitarsi alle poche azioni del volontariato, che per definizione svolge lavoro gratuito, sebbene di alta qualità.
Gli esperti servono, altrimenti si rischia di fare il classico papocchio (pasticcio) di presentare abiti rinascimentali in una festa medievale, piatti locali per piatti tipici del medioevo, denominare luoghi e fiere con nomi di fantasia e non legati alla nostra storia e forse mai esistiti. Altrimenti si rischia di incalanare la festa nella sfera della monotonia del déjà vu attirando sempre meno turisti.
L'Amministrazione Comunale ha un ruolo centrale in tutto questo, serve per ristrutturare il borgo in modo innovativo recuperando tutti gli spazi possibili e non soltando piazzando impalcature oscene.
A mio avviso, ma studio i casi europei, il castello va ricostruito pietra per pietra, altro che lasciarlo così come si trova ora.
Servono poi tutti i vairanesi sia come forza lavorativa che per indicare nuove idee e possibilità di business. Chi non serve? Sono i politicanti dell'ultima ora...
Arrivederci al prossimo anno.
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