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martedì 28 luglio 2009

La nuova segnaletica stradale di Vairano Patenora

Lunedì 27 luglio 2009, le strade di Vairano hanno una nuova segnaletica stradale.
La nuova segnaletica razionalizza lo scorrimento del traffico, le soste e i parcheggi lungo le vie locali. Pertanto è da accogliere con piacere, tralasciando piccoli mugugni e dispiaceri personali per non poter accedere ad un luogo desiderato (negozio, casa, bar,...ecc.) secondo la via più breve in assoluto, ma dovendo seguire le indicazioni stradali, così come avviene in tutti i paesi civili.
Ma credo che sia giusto segnalare che si poteva fare di più.
Precisamente si poteva approfittare dell'occasione per sistemare i passi carrabili croce e delizia dei proprietari di case con uscita sulle strade di Vairano Patenora; si poteva approfittare dell'occasione per razionalizzare la viabilità, con l'installazione di utili segnali stradali di precedenza, in tutte le interconnessioni cittadine; si poteva permettere il parcheggio lungo alcune vie cittadine per un tempo superiore a quello indicato.
Il problema dei passi carrabili che, come è noto, è un servizio concesso dal Comune dietro pagamento di una tassa annua per occupazione di suolo pubblico e non un servizio ottenuto con la semplice apposizione di un cartello con la dicitura "Passo Carrabile", comprato in una ferramenta, è un problema vero e crea discussioni tra proprietari di case e automobilisti. I primi perchè pretendono, senza averne diritto, che l'accesso alla loro proprietà privata sia sempre libero, dalla mattina alla sera, e per tutta la notte, a soddisfare le loro necessità o desideri di uscire ed entrare con la propria automobile sul proprio terreno in ogni momento della giornata; i secondi invece pretendono (e ne hanno diritto) di poter parcheggiare ove non risulta esposto un regolare passo carrabile. E' bene ricordare che tutti i passi carrabili comprati direttamente in ferramenta (o altro negozio) non hanno alcun valore, non sono legali, perchè sprovvisti del numero e della data dell'autorizzazione, nonchè dell'indicazione del Comune che ha emesso l'ordinanza. Dunque questi "pazzi" cartelli sono abusivi e le richieste inconsulte dei proprietari senza titolo; addirittura possono generare multe e denunce proprio a carico di chi li espone senza avere una regolare autorizzazione comunale.

Per quanto poi riguarda i segnali di precendenza mancanti in molte interconnessioni cittadine, ci preme segnalare la pericolosa, a nostro avviso, situazione di Via Volturno. Infatti è ben noto a tutti che un automobilista in moto lungo Via Volturno in direzione Vairano Scalo attraversa (affronta) molteplici interconnessioni (almeno 10 incroci) sprovvisti di opportuna segnaletica (segnali di precedenza); analogo discorso vale per un automobilista in moto su Via Volturno in direzione Valle Agricola.
Ora è pur vero che gli incroci sprovvisti di segnaletica sono regolati dal Codice della Strada:
  • l'automobilita deve guidare con attenzione per potersi fermare ad un incrocio e dare precedenza al veicolo proveniente da destra.
ma gli innumerevoli incroci di Via Volturno non regolati da precisi segnali di precendenza impongono all'automobilista una guida innaturale e facilitano incidenti tra gli automobilisti non locali.
Pertanto riteniamo che sarebbe opportuno installare dei segnali di precedenza lungo detti incroci e dotare Via Volturno di un segnale indicante che trattasi di strada con diritto di precedenza.
La stessa e identica situazione di Via Volturno si ripresenta in numerosi altri incroci cittadini:
  • Incrocio tra Via Dante Alighieri e via Michelangelo Bove;
  • Incroci tra via delle Rimembranze e Piazza Garibaldi;
  • Numerosi incroci interni

Invitiamo l'Amministrazione Comunale a migliorare la viabilità locale installando utili e razionali segnali di precedenza.

Un'ultima segnalazione riguarda la possibilità di poter parcheggiare solo per 30 minuti in alcune vie cittadine. Effettivamente 30 minuti sembra un tempo troppo limitato in relazione alla dislocazione dei vari negozi e ai tempi minimi e necessari per fare gli acquisti quotidiani e di prima necessità da parte dei cittadini. In verità sembra un po' difficile riuscire a comprare la carne presso un macellaio, il pane e il fiordilatte, più economico, in un supermercato e un medicinale in farmacia, in 30 minuti e senza dover continuamente spostare la propria auto alla ricerca di un nuovo parcheggio. In pratica, il limite a 30 minuti contrasta proprio quello che forse voleva sanare (aumento del traffico cittadino). Il limite a 30 minuti crea traffico ulteriore: quello dei cittadini alla ricerca costante di un parcheggio (ogni 30 minuti) nelle immediate vicinanze del negozio ( o dei negozi) presso il quale fare gli acquisti.
Il traffico aumenterà di sicuro e sarà gestibile solo se effettivamente ogni trenta minuti ci saranno dei parcheggi disponibili agli automibilisti. Inoltre, se i parcheggi esistenti non soddisfano l'esigenza quotidiana, si assisterà ad un traffico caotico alla ricera dell'agognato parcheggio e alla difficoltà pratica dei cittadini nel fare la spesa con un minimo di traquillità e comodità.
Bisogna aggiungere che lo stesso identico problema si ripresenta in linea teorica con parcheggi regolati a 60 minuti e, se vogliamo, anche a due ore, perchè il problema si risolve solo con la creazione di nuove zone di parcheggio.
Il limite a 60 minuti permette però di fare la spesa con un minimo di comodità e tranquillità: posso parcheggiare, ad esempio, in via Michelangelo Bove e fare il tragitto fino a Via Roma e ritorno avendo un tempo sufficiente per fare accorti acquisti presso i vari negozi presenti lungo il percorso.
Pertanto invitiamo l'Amministrazione a testare la situazione con 30 minuti e a valutare, caso mai ve ne fosse la necessità, di permettere il parcheggio per un tempo superiore.

giovedì 16 luglio 2009

Le ville comunali e le "lenzuolate" di Bersani

Vairano Patenora ha due ville comunali, finalmente, ed altri spazi verde ove tanti ragazzi possono giocare e divertirsi al riparo di automobili e motociclette impazzite.
Bisogna ringraziare il Comune di Vairano per aver creato questi spazi e per averli dati in gestione, a determinate condizioni, ad imprenditori locali pronti ad investire e ad intravedere una nuova possibilità di guadagno.
Naturalmente le nuove iniziative hanno creato da una parte gioia e soddisfazione nella popolazione per la possibilità di accedere e godere di spazi verdi, curati e tranquilli, e dall'altra un certo malcontento, specialmente in coloro che gestiscono da anni attività commerciali similari.
Il "problema" è evidente, ma è un falso problema.
Negli affari e nel libero mercato non vi devono essere oligopoli. Siamo tutti pronti a dirlo fino a quando non si viene toccati in prima persona, ma siamo tutti contrari se qualcuno prova ad intaccare, investendo i propri capitali, i nostri affari. Siamo tutti pronti a gridare contro la Telecom e al suo famigerato canone, ma se qualcuno vuole aprire una macelleria vicina alla mia allora impongo il mio "canone" e mi prodigo in pagine e pagine di considerazioni e consigli gratuiti a favore del nuovo futuro macellaio per spiegare e fargli capire come la sua attività non possa funzionare.
Non è un problema solo di Vairano Patenora, è un problema tipicamente italiano. La mancanza di liberalizzazione delle attività (commerciali e non) a causa delle forti pressioni sulla "politica" è da sempre il vero freno dell'economia italiana. E' il freno che non permette la vera concorrenza, e lo sviluppo del paese.
Ma la cosa ancora più grave, e che per la verità è solo quello che mi preme mettere in luce, è il fatto (asimmetria) che mentre vi sono alcune attività (in generale) soggette alla concorrenza più spietata (Mercato Ideale o quasi) vi sono invece alcuni settori del mondo del lavoro che non vengono nemmeno sfiorati dalla liberalizzazione.
Non parlo della Legge Bersani, che ognuno può consultare e studiare, parlo invece da un punto di vista egualitario, punto di vista che ci ha sempre contraddistinto, dei cittadini rispetto alle attività lavorative nel senso più generale possibile.
In Italia esiste questa asimmetria che stona e dà sempre più fastidio e che per la verità è anche in contrasto con la nostra Costituzione. L'asimmetria dei cittadini italiani rispetto alla scelta, e allo svolgimento, della propria attività lavorativa è pericolosa, frena lo sviluppo, compromette l'autoderminazione dei singoli, blocca il miglioramento dei servizi e delle professionalità, crea persone infelici, un mondo lontano dalla meritocrazia ... ecc.
Esiste per caso un blocco dell'attività di operaio? Possono per caso gli operai evitare che un nuovo arrivato (rumeno, albanese, italiano,... ecc.) si metta a lavorare a prezzi concorrenziali?
Esiste un'impresa edile (agricola, di servizi, ... ecc.) che possa vietare ad un cittadino di creare una nuova impresa edile (agricola, di servizi, ... ecc.)?
Può un artigiano vietare ad un altra persona di diventare artigiano e fargli concorrenza?
Può un musicista evitare che un altro musicista gli faccia concorrenza? Possono i camerieri riunirsi in gruppo e vietare a qualsiasi altra persona di fare il cameriere?
Non è possibile. Non si può. Così è giusto e così la situazione è perfettamente simmetrica: ogni cittadino può decidere di autoderminare il proprio lavoro in base alla proprie volonta, capacità ed inclinazioni.
Queste attività sono soggette ad una concorrenza spietata, da Mercato Ideale, e restano in piedi grazie alla professionalità nel lavoro, all'assistenza ai clienti, al genio e alla capacità personali, messe in campo dal lavoratore (imprenditore, professionista, operaio).
E allora perchè dovrebbero esistere (ed esistono) attività che invece godono di una copertura e tutela da oligopolisti. Esistono forse due tipi di cittadini? Quelli da concorrezza spietata e quelli protetti (caste)?
Perchè se non nasco figlio di macellaio non posso fare il macellaio fino a quando qualcuno non decida di smettere l'attività? Perchè se non nasco figlio di farmacista non devo poter aprire una farmacia fino a quando qualcuno non decida di vendere la sua attività?
E cosa dire del commercialista di turno, del notaio, del benzinaio, del barista, dei medici condotti, dei tassisti, dei ristoratori, ... , eccetera?
L'elenco delle caste è lungo e ben noto a tutti.
L'asimmetria è evidente: alcuni lavoratori godono nel corso della loro vita lavorativa di protezioni e facilitazioni e altri invece sono soggetti alla concorrenza più forte.
Questa asimmetria è ingiusta e deve essere sanata in uno Stato civile.
Non vi è alcuna logica egualitaria in queste protezioni e non vi è alcun vantaggio per la popolazione in questa asimmetria. Non vi è alcun vantaggio nell'esistenza delle caste.
Il cittadino comune in quanto cliente non ha alcun vantaggio da simili protezioni, il cittadino comune in quanto lavoratore non ha alcun vantaggio dai sistemi oligopolici; il cittadino comune ha vantaggi invece dal libero mercato, dalla concorrenza corretta. Il cittadino in quanto lavoratore deve avere la possibilità di poter autodeterminare il proprio lavoro e quindi il proprio futuro. La società, e quindi la politica, devono fornire al cittadino, gli strumenti culturali e professionali per poter autodeterminare il proprio lavoro.
La politica e la società in generale devono liberalizzare il mercato in senso generale e annullare d'un colpo gli oligopoli esistenti.
I cittadini devono invece cominciare a riflettere e a capire che solo grazie a competenze sempre più professionali si può essere competitivi nel mercato del lavoro. Solo lo studio (teoria, pratica, e riflessione) e l'applicazione costante possono, e devono, renderci differenti nel mercato del lavoro. Non è più il momento di coperture e protezionismi nel mondo del lavoro, nel libero mercato, e in generale in tutte le attività umane. Non è più ammissibile la difesa del ruolo, o posizione, sociale acquisita più per intervento dell'amico di turno che per capacità e competenze personali.
E' comodo... per pochi. E' un danno per tutti!
Il mondo vecchio è duro a morire, ma il mondo nuovo esige un cambiamento drastico e repentino.